Perù - Informazioni Utili
Nota importante
Gli enti governativi preposti possono modificare le procedure anche senza preavviso. Vi consigliamo quindi di verificare sempre gli ultimi aggiornamenti sul sito www.viaggiaresicuri.it
Travel Discovery TO vi consiglia sempre di portare in viaggio tutti i documenti necessari anche in formato cartaceo (per esempio esiti del tampone, eventuale green pass, allergie, etc)
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Descrizione
Sognare di passeggiare per le mitiche strade di Machu Picchu, di sorvolare le misteriose Linee di Nasca o di visitare i ricchi musei colmi di tesori. Il Peru' e' sicuramente uno tra i Paesi del mondo piu' interessanti dal punto di vista storico-culturale. Obiettivo e' quello di avvicinare il viaggiatore a questa bellissima destinazione in modo semplice, chiaro e affidabile.
Sognare di passeggiare per le mitiche strade di Machu Picchu, di sorvolare le misteriose Linee di Nasca o di visitare i ricchi musei colmi di tesori. Il Peru' e' sicuramente uno tra i Paesi del mondo piu' interessanti dal punto di vista storico-culturale. Obiettivo e' quello di avvicinare il viaggiatore a questa bellissima destinazione in modo semplice, chiaro e affidabile.
Passaporto e visto
È sufficiente essere in possesso di passaporto valido per almeno 3 mesi oltre la data d`ingresso. Non è necessario il visto.
È sufficiente essere in possesso di passaporto valido per almeno 3 mesi oltre la data d`ingresso. Non è necessario il visto.
Lingua
La lingua parlata in Perù è lo spagnolo castigliano.
La lingua parlata in Perù è lo spagnolo castigliano.
Consigli sanitari e vaccinazioni
Nessuna vaccinazione è obbligatoria a eccezione di quella contro la febbre gialla per le persone che effettuano escursioni nella selva amazzonica. Per le escursioni nell`area amazzonica è comunque raccomandata la profilassi antimalarica. Ricordiamo che nei circuiti si raggiungono altitudini rilevanti, si consiglia quindi di consultare il proprio medico in proposito, soprattutto chi soffre di problemi cardiocircolatori o respiratori.Si consiglia di non dimenticare un repellente per gli insetti, una buona crema solare e un disinfettante intestinale.
Nessuna vaccinazione è obbligatoria a eccezione di quella contro la febbre gialla per le persone che effettuano escursioni nella selva amazzonica. Per le escursioni nell`area amazzonica è comunque raccomandata la profilassi antimalarica. Ricordiamo che nei circuiti si raggiungono altitudini rilevanti, si consiglia quindi di consultare il proprio medico in proposito, soprattutto chi soffre di problemi cardiocircolatori o respiratori.Si consiglia di non dimenticare un repellente per gli insetti, una buona crema solare e un disinfettante intestinale.
Fuso orario
L`ora di Lima è in ritardo di 6 ore rispetto a quella di Roma. Durante il periodo dell`ora legale la differenza sale a 7 ore.
L`ora di Lima è in ritardo di 6 ore rispetto a quella di Roma. Durante il periodo dell`ora legale la differenza sale a 7 ore.
Clima
Il Perù è un paese tropicale (a sud dell`Equatore e a nord del Tropico del Capricorno) che offre un clima molto vario, dovuto alla topografia del suo territorio. Sulla costa (Chiclayo, Trujillo, Paracas, Nasca, Punta Sal) il clima è temperato e umido, con scarse piogge e le temperature non subiscono notevoli variazioni: il mese più freddo è agosto (media 16°C), mentre il più caldo è febbraio (media 24°C). Nelle Ande (Puno, Cusco,Arequipa, Machu Picchu) il periodo migliore per la visita va da aprile a dicembre: giornate serene e aria limpida permettono un`ottima visibilità delle montagne. In questo periodo il clima è secco, con temperature diurne di circa 20°C e notturne fino a 1°C. In estate, da dicembre/gennaio a marzo, sono possibili abbondanti piogge. La regione amazzonica (Iquitos) è caratterizzata da un clima tropicale caldo-umido con temperature diurne attorno ai 30°C, notturne attorno ai 20°C. Le piogge, come sulle Ande, sono abbondanti da dicembre/gennaio a marzo.
Il Perù è un paese tropicale (a sud dell`Equatore e a nord del Tropico del Capricorno) che offre un clima molto vario, dovuto alla topografia del suo territorio. Sulla costa (Chiclayo, Trujillo, Paracas, Nasca, Punta Sal) il clima è temperato e umido, con scarse piogge e le temperature non subiscono notevoli variazioni: il mese più freddo è agosto (media 16°C), mentre il più caldo è febbraio (media 24°C). Nelle Ande (Puno, Cusco,Arequipa, Machu Picchu) il periodo migliore per la visita va da aprile a dicembre: giornate serene e aria limpida permettono un`ottima visibilità delle montagne. In questo periodo il clima è secco, con temperature diurne di circa 20°C e notturne fino a 1°C. In estate, da dicembre/gennaio a marzo, sono possibili abbondanti piogge. La regione amazzonica (Iquitos) è caratterizzata da un clima tropicale caldo-umido con temperature diurne attorno ai 30°C, notturne attorno ai 20°C. Le piogge, come sulle Ande, sono abbondanti da dicembre/gennaio a marzo.
Valuta
La divisa nazionale è il Nuevo Sol. Attualmente 1 euro corrisponde a circa circa 3,3 Nuevos Soles.
La divisa nazionale è il Nuevo Sol. Attualmente 1 euro corrisponde a circa circa 3,3 Nuevos Soles.
Acquisti
Numerosi sono gli articoli dell`artigianato locale: strumenti musicali andini, ceramiche, maglioni, berretti borse, arazzi etc. in lana di alpaca o vigogna. Notevole anche l`artigianato in cuoio e gli oggetti in oro e argento finemente lavorati a filigrana.
Numerosi sono gli articoli dell`artigianato locale: strumenti musicali andini, ceramiche, maglioni, berretti borse, arazzi etc. in lana di alpaca o vigogna. Notevole anche l`artigianato in cuoio e gli oggetti in oro e argento finemente lavorati a filigrana.
Elettricità
220/110 volts. Consigliamo di munirsi di adattatore di tipo americano
220/110 volts. Consigliamo di munirsi di adattatore di tipo americano
Altre informazioni sulle città
Aguas Calientes
Località nota anche per le sue fonti termali calde, a 2 chilometri da Machu Picchu, lungo il percorso del treno e punto di partenza per la visita alle rovine. E’ il miglior luogo di sosta e ristoro della zona archeologica
Località nota anche per le sue fonti termali calde, a 2 chilometri da Machu Picchu, lungo il percorso del treno e punto di partenza per la visita alle rovine. E’ il miglior luogo di sosta e ristoro della zona archeologica
Descrizione
Situata a sud del Perù, è la seconda città per numero d’abitanti e si trova a un’altitudine di 2.350 metri, distesa tra alte montagne come il vulcano spento Misti (5.822 m), il Chacani (6.975 m) e il Picchu Picchu (5.554 m). La cittàs i può visitare partendo dal quartiere di San Lázaro, Yanahuara, Cayma e Mirador de Carmen Alto o Quebrada de Chilina, dai quali si gode una stupenda vista panoramica della città, della campagna e dei vulcani circostanti. Da questo belvedere, attraversando un vecchio ponte, si scende fino al fiume Chili; si giunge quindi al centro storico della città, visitando il rione residenziale di Selva Alegre. Nel cuore di Arequipa si visiterà la Cattedrale, fondata nel 1656, la Plaza de Armas e la chiese della Compagnia di Gesù. Finalmente, formando parte del centro storico, sorge il convento di Santa Catalina, fondato nel 1580. Occupa un’area di circa 20.000 metri quadri. Questo gioiello coloniale, di particolare architettura religiosa, é composto da chiese, chiostri, piazze ed ambienti vari. Conserva intatto, nel tempo, l’aspetto di una cittadina coloniale del secolo XVI.
Situata a sud del Perù, è la seconda città per numero d’abitanti e si trova a un’altitudine di 2.350 metri, distesa tra alte montagne come il vulcano spento Misti (5.822 m), il Chacani (6.975 m) e il Picchu Picchu (5.554 m). La cittàs i può visitare partendo dal quartiere di San Lázaro, Yanahuara, Cayma e Mirador de Carmen Alto o Quebrada de Chilina, dai quali si gode una stupenda vista panoramica della città, della campagna e dei vulcani circostanti. Da questo belvedere, attraversando un vecchio ponte, si scende fino al fiume Chili; si giunge quindi al centro storico della città, visitando il rione residenziale di Selva Alegre. Nel cuore di Arequipa si visiterà la Cattedrale, fondata nel 1656, la Plaza de Armas e la chiese della Compagnia di Gesù. Finalmente, formando parte del centro storico, sorge il convento di Santa Catalina, fondato nel 1580. Occupa un’area di circa 20.000 metri quadri. Questo gioiello coloniale, di particolare architettura religiosa, é composto da chiese, chiostri, piazze ed ambienti vari. Conserva intatto, nel tempo, l’aspetto di una cittadina coloniale del secolo XVI.
Clima
Un buon periodo per visitare Arequipa è agosto. Il 15 del mese la città festeggia l’anniversario della sua fondazione spagnola, nel 1540. Ci sono fiere, fuochi d’artificio e corride di tori. In agosto il clima è un po’ freddo durante la notte e all’alba, però nella mattinata e nel pomeriggio il sole riscalda l’ambiente. In genere il clima di Arequipa è mite, con temperature che oscillano tra i 10 e i 24 gradi C°. La stagione delle piogge, anche se moderate, va da gennaio a marzo
Un buon periodo per visitare Arequipa è agosto. Il 15 del mese la città festeggia l’anniversario della sua fondazione spagnola, nel 1540. Ci sono fiere, fuochi d’artificio e corride di tori. In agosto il clima è un po’ freddo durante la notte e all’alba, però nella mattinata e nel pomeriggio il sole riscalda l’ambiente. In genere il clima di Arequipa è mite, con temperature che oscillano tra i 10 e i 24 gradi C°. La stagione delle piogge, anche se moderate, va da gennaio a marzo
Cucina
Ad Arequipa i cibi hanno un sapore unico rispetto alle altre città del Perù. Il Rocoto ripieno, piatto emblematico della cucina della città bianca, l’incredibile varietà di zuppe o l’adobo della domenica, costituiscono un insieme di sapori dalle varie provenienze, che si mescolano perfettamente con la natura della città. Le “picanterías” di Arequipa, poste generalmente nei quartieri di Sachaca, Tiabaya, Yanahuara e Cerro Colorado, sono degli veri e propri templi del sapore, che mantengono la vecchia tradizione culinaria del posto. Ed è in questi luoghi che si possono assaporare le innumerevoli varietà di antipasti, chupes (zuppe), secondi, dolci e bevande, come il ceviche di gamberi, i chicharrones, il cauchi di formaggio, la ocopa, la zarza de patas, il cuy chactado, il famoso chupe di gamberi o la fresca chicha de jora.Assaggiando queste minestre si potrà gustare il sapore meticcio e inconfondibile dell’arte culinaria di Arequipa. Inoltre il buongustaio diventerà un fedele frequentatore di questi locali chiamati “picanterías”. Ma se il gusto di queste ricette é troppo forte nessun problema, ad Arequipa, esistono ristoranti di cucina internazionale, chifas (cucina cinese) e pollerie che offrono un eccellente servizio e un buon sapore
Ad Arequipa i cibi hanno un sapore unico rispetto alle altre città del Perù. Il Rocoto ripieno, piatto emblematico della cucina della città bianca, l’incredibile varietà di zuppe o l’adobo della domenica, costituiscono un insieme di sapori dalle varie provenienze, che si mescolano perfettamente con la natura della città. Le “picanterías” di Arequipa, poste generalmente nei quartieri di Sachaca, Tiabaya, Yanahuara e Cerro Colorado, sono degli veri e propri templi del sapore, che mantengono la vecchia tradizione culinaria del posto. Ed è in questi luoghi che si possono assaporare le innumerevoli varietà di antipasti, chupes (zuppe), secondi, dolci e bevande, come il ceviche di gamberi, i chicharrones, il cauchi di formaggio, la ocopa, la zarza de patas, il cuy chactado, il famoso chupe di gamberi o la fresca chicha de jora.Assaggiando queste minestre si potrà gustare il sapore meticcio e inconfondibile dell’arte culinaria di Arequipa. Inoltre il buongustaio diventerà un fedele frequentatore di questi locali chiamati “picanterías”. Ma se il gusto di queste ricette é troppo forte nessun problema, ad Arequipa, esistono ristoranti di cucina internazionale, chifas (cucina cinese) e pollerie che offrono un eccellente servizio e un buon sapore
Ayachuco
Si consiglia di visitare questa città durante le celebrazioni per la Settimana Santa, la più spettacolare ed emozionante del Perù, per il fervore religioso degli ayacuchani che fanno una grande rappresentazione della passione e della morte di Gesù Cristo.Da aprile a ottobre sono i mesi ideali per visitare Ayacucho. Il sole splende per circa nove ore al giorno, e per questo il clima è benigno, salubre e secco. Da novembre a marzo, al contrario, le nuvole nere invadono il cielo, con frequenti piogge.
Si consiglia di visitare questa città durante le celebrazioni per la Settimana Santa, la più spettacolare ed emozionante del Perù, per il fervore religioso degli ayacuchani che fanno una grande rappresentazione della passione e della morte di Gesù Cristo.Da aprile a ottobre sono i mesi ideali per visitare Ayacucho. Il sole splende per circa nove ore al giorno, e per questo il clima è benigno, salubre e secco. Da novembre a marzo, al contrario, le nuvole nere invadono il cielo, con frequenti piogge.
Cucina
La gastronomia ayacuchana è preparata essenzialmente con carne di maiale e vegetali; però, nella città, si può trovare una varietà di piatti della cucina peruviana e internazionale. Ma se si vuole provare il sapore locale si deve assolutamente assaggiare il “puca picante”, uno stufato a base di carne di maiale, patate, barbabietola e arachidi, condito con altre spezie; il “qapchi”, fatto con formaggio fresco, hacatay, patate lesse e peperoncino; il “patache”, una zuppa a base di grano pelato a cui si aggiunge la pancetta; e il “lanka”, un piatto preparato a base di carne bovina, agnello e maiale, preparata per la cottura al forno. É famoso, inoltre, il pane ayacuchano come i "chaplas”, che si mangiano con la marmellata di sauco (un frutto tipico della regione) o con formaggio di montagna. E da bere nientedi meglio che un bicchiere di chicha de jora o una tazza di mate de coca, ideale per acclimatarsi all’altura.
La gastronomia ayacuchana è preparata essenzialmente con carne di maiale e vegetali; però, nella città, si può trovare una varietà di piatti della cucina peruviana e internazionale. Ma se si vuole provare il sapore locale si deve assolutamente assaggiare il “puca picante”, uno stufato a base di carne di maiale, patate, barbabietola e arachidi, condito con altre spezie; il “qapchi”, fatto con formaggio fresco, hacatay, patate lesse e peperoncino; il “patache”, una zuppa a base di grano pelato a cui si aggiunge la pancetta; e il “lanka”, un piatto preparato a base di carne bovina, agnello e maiale, preparata per la cottura al forno. É famoso, inoltre, il pane ayacuchano come i "chaplas”, che si mangiano con la marmellata di sauco (un frutto tipico della regione) o con formaggio di montagna. E da bere nientedi meglio che un bicchiere di chicha de jora o una tazza di mate de coca, ideale per acclimatarsi all’altura.
Descrizione
Si trova a 2.720 metri d’altitudine nella verdeggiante valle di Cajamarquino ed è considerata una delle città peruviane con un passato storico tra i più ricchi: sembra infatti che fosse già abitata verso il 1500-1000 a.C. La Cattedrale si trova nella Piazza Maggiore. Fu inaugurata nel 1776. Il fronte é di lava vulcanica finemente scolpita e l’altare maggiore é totalmente ricoperto in pan d’oro. Di fronte alla Cattedrale c’é la chiesa di San Francesco, uno dei templi più antichi del Perù, in stile barocco, con stupendi dipinti della scuola cajarmarchina. A 50 metri dalla Piazza Maggiore c’é la famosa stanza del riscatto, unica costruzione Inca del luogo. Merita d’essere visitato il complesso di Belen, tempio interamente costruito in pietra scolpita e attualmente occupato dall’Istituto Nazionale di Cultura. Le città e i villaggi pre-Incas in Cajamarca non sono mai stati costruiti nel fondo valle, luoghi naturali di transito, ma sulle cime delle colline rocciose, in posizioni strategiche. In alcuni casi in zone molto alte e nascoste nell’altipiano. Da studi archeologici risulta che l’architettura ebbe poco sviluppo. Si possono classificare le tombe in due tipi: quelle costruite sul suolo o “ventanilla” (finestrella) e quelle sottoterra. A 7,5 km dalla città troviamo le Ventanillas di Otusco (nome che deriva da “oto” = tarma e “usca” = che rinforza il participio), cioè quello che é tarmato. Sono nicchie con aperture circolari o rettangolari lavorate nella stessa pietra rocciosa in linee orizzontali sovrapposte. La maggior parte di queste tombe sono semplici e non possono avere ospitato più d’un cadavere. Le altre sono nicchie complesse. Quelle di tipo individuale raggiungono la profondità da sei a otto metri
Si trova a 2.720 metri d’altitudine nella verdeggiante valle di Cajamarquino ed è considerata una delle città peruviane con un passato storico tra i più ricchi: sembra infatti che fosse già abitata verso il 1500-1000 a.C. La Cattedrale si trova nella Piazza Maggiore. Fu inaugurata nel 1776. Il fronte é di lava vulcanica finemente scolpita e l’altare maggiore é totalmente ricoperto in pan d’oro. Di fronte alla Cattedrale c’é la chiesa di San Francesco, uno dei templi più antichi del Perù, in stile barocco, con stupendi dipinti della scuola cajarmarchina. A 50 metri dalla Piazza Maggiore c’é la famosa stanza del riscatto, unica costruzione Inca del luogo. Merita d’essere visitato il complesso di Belen, tempio interamente costruito in pietra scolpita e attualmente occupato dall’Istituto Nazionale di Cultura. Le città e i villaggi pre-Incas in Cajamarca non sono mai stati costruiti nel fondo valle, luoghi naturali di transito, ma sulle cime delle colline rocciose, in posizioni strategiche. In alcuni casi in zone molto alte e nascoste nell’altipiano. Da studi archeologici risulta che l’architettura ebbe poco sviluppo. Si possono classificare le tombe in due tipi: quelle costruite sul suolo o “ventanilla” (finestrella) e quelle sottoterra. A 7,5 km dalla città troviamo le Ventanillas di Otusco (nome che deriva da “oto” = tarma e “usca” = che rinforza il participio), cioè quello che é tarmato. Sono nicchie con aperture circolari o rettangolari lavorate nella stessa pietra rocciosa in linee orizzontali sovrapposte. La maggior parte di queste tombe sono semplici e non possono avere ospitato più d’un cadavere. Le altre sono nicchie complesse. Quelle di tipo individuale raggiungono la profondità da sei a otto metri
Descrizione
Questa cittadina fu fondata nel 1538 dal capitano spagnolo Alonso de Alvarado, che comprese l’importanza della sua posizione strategica. Oggi le sue principali attrattive sono architettonico-artistiche e tra queste si distinguono la Plaza de Armas, la Cattedrale, il Municipio, la chiese del Signore di Burgos e di Sant’Anna e il Pozzo di Yanayacu.
Questa cittadina fu fondata nel 1538 dal capitano spagnolo Alonso de Alvarado, che comprese l’importanza della sua posizione strategica. Oggi le sue principali attrattive sono architettonico-artistiche e tra queste si distinguono la Plaza de Armas, la Cattedrale, il Municipio, la chiese del Signore di Burgos e di Sant’Anna e il Pozzo di Yanayacu.
Clima
Il periodo migliore per visitare Chachapoyas e il dipartimento di Amazonas è tra maggio e ottobre, il periodo più secco dell’anno.Per i restanti periodi dell’anno imperversa la pioggia, che è molto irregolare. In questa regione del Perù, posta nella zona limitrofe della foresta, la temperatura media è di 20 gradi C° e l’umidità è del 74%. Anche se è una zona calda, non ci si deve fidare troppo dato che ci sono zone nelle quali la temperatura può arrivare fino ai 2 gradi C°.
Il periodo migliore per visitare Chachapoyas e il dipartimento di Amazonas è tra maggio e ottobre, il periodo più secco dell’anno.Per i restanti periodi dell’anno imperversa la pioggia, che è molto irregolare. In questa regione del Perù, posta nella zona limitrofe della foresta, la temperatura media è di 20 gradi C° e l’umidità è del 74%. Anche se è una zona calda, non ci si deve fidare troppo dato che ci sono zone nelle quali la temperatura può arrivare fino ai 2 gradi C°.
Cucina
I ristoranti e i bar di Chachapoyas offrono una grande scelta di piatti della cucina peruviana e internazionale. Senza dubbio il piatto di maggior richiamo è quello chiamato puturmute, che unisce i sapori del mote, dei fagioli, del culantro e della cecina. Altri piatti caratteristici della regione sono i tamalitos, la cazuela, con carne bovina e di agnello accompagnati da un bicchiere di vino bianco, le humitas de choclos, la banana ripiena con picadillo di carne di bovina e arachidi, fichi e pesche nel miele
I ristoranti e i bar di Chachapoyas offrono una grande scelta di piatti della cucina peruviana e internazionale. Senza dubbio il piatto di maggior richiamo è quello chiamato puturmute, che unisce i sapori del mote, dei fagioli, del culantro e della cecina. Altri piatti caratteristici della regione sono i tamalitos, la cazuela, con carne bovina e di agnello accompagnati da un bicchiere di vino bianco, le humitas de choclos, la banana ripiena con picadillo di carne di bovina e arachidi, fichi e pesche nel miele
Descrizione
I resti di Chan Chan, la più grande “metropoli” precolombiana delle Americhe, si ergono a 4 chilometri dal centro di Trujillo e a poche centinaia di metri dall’oceano. Oltre 20 kmq che comprendono l’antica capitale fortificata dei Chimù, costruita interamente in mattoni. Il sito è formato da 9 cittadelle, delle quali Tschudi è la più restaurata con splendide piazze cerimoniali, cortili, serbatoi e abitazioni, il tutto circondato da mura grandiose
I resti di Chan Chan, la più grande “metropoli” precolombiana delle Americhe, si ergono a 4 chilometri dal centro di Trujillo e a poche centinaia di metri dall’oceano. Oltre 20 kmq che comprendono l’antica capitale fortificata dei Chimù, costruita interamente in mattoni. Il sito è formato da 9 cittadelle, delle quali Tschudi è la più restaurata con splendide piazze cerimoniali, cortili, serbatoi e abitazioni, il tutto circondato da mura grandiose
Descrizione
Città moderna a 200 chilometri a nord di Trujillo, con una vocazione al commercio, ai trasporti e alle attività finanziarie. La sua cattedrale è stata costruita su progetto dell’ingegnere Eiffel; molto pittoresco il mercato. Chiclayo è punto di partenza per la visita del Museo delle Tombe Reali, a 10 minuti dalla città e uno dei migliori del paese, che ospita i preziosissimi reperti in oro, argento e rame ritrovati nella Tomba del Signore di Sipàn.
IL MUSEO DELLE TOMBE REALI DI SIPAN Questo museo mostra la trascendenza delle abitudini dei mochica, la vita quotidiana e guerriera, motivi principali che li portarono al loro grande sviluppo nel nord del Perù. Si osservano anche i pezzi originali scoperti nel Cimitero Reale de Sipàn, avendo come motivo principale: La Tomba del Signore di Sipàn, scoperta nel 1987 dal Dott. Walter Alva, dove si osserva una replica completa del sepolcro e dei personaggi sacrificati, e permette conoscere come veniva seppelliti gli antichi Mochicas; La Tomba del Sacerdote, scoperta nel 1988; e la Tomba- del Vecchio Signore di Sipàn,dove venne trovato tutto il corredo in oro.
LE PIRAMIDI DI TUCUME E IL MUSEO LOCALE Vicino alla vecchia via Panamericana, a 33 km da Chiclayo, si trova l’insieme archeologico di Túcume (il nome antico era Tucmi deriva da “tukum” che significa “gufo o civetta” per l’abbondanza di questi uccelli nella zona). É composta da 26 piramidi costruite in adobes (mattoni cotti al sole), su di un’area di 220 ettari ed appartiene alla cultura Lambayeque (800 a 1,300 aC). Fu un centro religioso e politico della zona. L’origine risale all’arrivo del mitico Ñaylamp. Si dice giunse dal mare con la sua flotta di zattere, apportando arte e tecnologia a questa regione. Durante parecchi anni abitò nella zona il non meno leggendario Thor Heyerdalh, che studiava quest’insieme piramidale.
Città moderna a 200 chilometri a nord di Trujillo, con una vocazione al commercio, ai trasporti e alle attività finanziarie. La sua cattedrale è stata costruita su progetto dell’ingegnere Eiffel; molto pittoresco il mercato. Chiclayo è punto di partenza per la visita del Museo delle Tombe Reali, a 10 minuti dalla città e uno dei migliori del paese, che ospita i preziosissimi reperti in oro, argento e rame ritrovati nella Tomba del Signore di Sipàn.
IL MUSEO DELLE TOMBE REALI DI SIPAN Questo museo mostra la trascendenza delle abitudini dei mochica, la vita quotidiana e guerriera, motivi principali che li portarono al loro grande sviluppo nel nord del Perù. Si osservano anche i pezzi originali scoperti nel Cimitero Reale de Sipàn, avendo come motivo principale: La Tomba del Signore di Sipàn, scoperta nel 1987 dal Dott. Walter Alva, dove si osserva una replica completa del sepolcro e dei personaggi sacrificati, e permette conoscere come veniva seppelliti gli antichi Mochicas; La Tomba del Sacerdote, scoperta nel 1988; e la Tomba- del Vecchio Signore di Sipàn,dove venne trovato tutto il corredo in oro.
LE PIRAMIDI DI TUCUME E IL MUSEO LOCALE Vicino alla vecchia via Panamericana, a 33 km da Chiclayo, si trova l’insieme archeologico di Túcume (il nome antico era Tucmi deriva da “tukum” che significa “gufo o civetta” per l’abbondanza di questi uccelli nella zona). É composta da 26 piramidi costruite in adobes (mattoni cotti al sole), su di un’area di 220 ettari ed appartiene alla cultura Lambayeque (800 a 1,300 aC). Fu un centro religioso e politico della zona. L’origine risale all’arrivo del mitico Ñaylamp. Si dice giunse dal mare con la sua flotta di zattere, apportando arte e tecnologia a questa regione. Durante parecchi anni abitò nella zona il non meno leggendario Thor Heyerdalh, che studiava quest’insieme piramidale.
Descrizione
Il viaggio da Arequipa a Colca Canyon si snoda in un paesaggio suggestivo, passando alle pendici di numerosi vulcani e superando valli e altipiani sino a raggiungere i 4.800 metri d’altitudine. Il Colca Canyon inizia quindi dal villaggio di Chivay ed è lungo 100 chilometri, con una profondità massima di 3.400 metri, quasi il doppio del Gran Canyon in Colorado. Sulle pendici e sul fondo del canyon si possono vedere vigogne, alpaca, lama, guanaco e numerosi uccelli e, con un po’ di fortuna, i condor, soprattutto dal belvedere Cruz del Condor
Il viaggio da Arequipa a Colca Canyon si snoda in un paesaggio suggestivo, passando alle pendici di numerosi vulcani e superando valli e altipiani sino a raggiungere i 4.800 metri d’altitudine. Il Colca Canyon inizia quindi dal villaggio di Chivay ed è lungo 100 chilometri, con una profondità massima di 3.400 metri, quasi il doppio del Gran Canyon in Colorado. Sulle pendici e sul fondo del canyon si possono vedere vigogne, alpaca, lama, guanaco e numerosi uccelli e, con un po’ di fortuna, i condor, soprattutto dal belvedere Cruz del Condor
Descrizione
Detta anche “l’ombelico del mondo”, è situata a 3.400 metri d’altitudine sulle Ande, adagiata in una conca ai piedi del monte Huanacauri. Cusco rivestì grande importanza dal 1200 fino alla metà del 1500: era infatti il centro dell’impero incaico, quindi del potere e delle idee. Attorno alla centrale Plaza de Armas sorgono interessanti edifici come la Cattedrale e la Chiesa de La Compañia
Detta anche “l’ombelico del mondo”, è situata a 3.400 metri d’altitudine sulle Ande, adagiata in una conca ai piedi del monte Huanacauri. Cusco rivestì grande importanza dal 1200 fino alla metà del 1500: era infatti il centro dell’impero incaico, quindi del potere e delle idee. Attorno alla centrale Plaza de Armas sorgono interessanti edifici come la Cattedrale e la Chiesa de La Compañia
Clima
Da giugno a ottobre è il periodo ideale per visitare Cusco. Durante questi mesi si può trovare un sole brillante molto presto al mattino, caratteristica che si ripete tutto l’anno nelle regioni della sierra; anche se all’ombra si avvertirà un po’ di freddo, per questo è necessario vestirsi con il famoso metodo della “cipolla”. La sera, al contrario, la temperatura scende fino allo zero, ma senza precipitazioni torrenziali. Un’altra ragione per visitare Cusco a
giugno è l’Inti Raymi o Festa del Sole, rappresentazione della cerimonia principale dell’epoca incaica, nella quale l’Inca venerava e implorava il Sole per ottenere abbondanza di messi e allontanare la fame dall’impero. Generalmente il clima di Cusco è duro e severo ma non gelido. La temperatura media annuale è di 12 gradi C°, mentre la temperatura media al mattina èdi 18 gradi e la sera 6 gradi.
Da giugno a ottobre è il periodo ideale per visitare Cusco. Durante questi mesi si può trovare un sole brillante molto presto al mattino, caratteristica che si ripete tutto l’anno nelle regioni della sierra; anche se all’ombra si avvertirà un po’ di freddo, per questo è necessario vestirsi con il famoso metodo della “cipolla”. La sera, al contrario, la temperatura scende fino allo zero, ma senza precipitazioni torrenziali. Un’altra ragione per visitare Cusco a
giugno è l’Inti Raymi o Festa del Sole, rappresentazione della cerimonia principale dell’epoca incaica, nella quale l’Inca venerava e implorava il Sole per ottenere abbondanza di messi e allontanare la fame dall’impero. Generalmente il clima di Cusco è duro e severo ma non gelido. La temperatura media annuale è di 12 gradi C°, mentre la temperatura media al mattina èdi 18 gradi e la sera 6 gradi.
Cucina
Cusco offre ai viaggiatori una ristorazione molto varia, con un servizio di livello superiore e con una cucina adeguata alla città. Intorno alla Plaza de Armas è concentrata la maggioranza dei ristoranti. I costi sono per tutte le tasche e variano rispetto alla qualità del servizio e del cibo offerto. Per chi vuole gustare la cucina tipica di questa città consigliamo di fare un giro per le picanterias e hicherias ,dove si possono trovare piatti come il Quso Kapiche (soprattutto nei mesi di novembre e dicembre): uno stufatodi fave e patate lesse, condite con cipolla, aglio, burro, latte e aji rosso. Altri piatti sono il Timpo o Puchero, piatto tipico del martedì grasso, una zuppa di vacca, testa di agnello, pancetta e zampe, foglie di cavolo, patate, ceci e riso. Da assaggiare anche lo stufato di coniglio o di cuy. Come bevande la chicha de jora: una bevanda andina, a base di mais fermentato
Cusco offre ai viaggiatori una ristorazione molto varia, con un servizio di livello superiore e con una cucina adeguata alla città. Intorno alla Plaza de Armas è concentrata la maggioranza dei ristoranti. I costi sono per tutte le tasche e variano rispetto alla qualità del servizio e del cibo offerto. Per chi vuole gustare la cucina tipica di questa città consigliamo di fare un giro per le picanterias e hicherias ,dove si possono trovare piatti come il Quso Kapiche (soprattutto nei mesi di novembre e dicembre): uno stufatodi fave e patate lesse, condite con cipolla, aglio, burro, latte e aji rosso. Altri piatti sono il Timpo o Puchero, piatto tipico del martedì grasso, una zuppa di vacca, testa di agnello, pancetta e zampe, foglie di cavolo, patate, ceci e riso. Da assaggiare anche lo stufato di coniglio o di cuy. Come bevande la chicha de jora: una bevanda andina, a base di mais fermentato
Descrizione
Le isole Ballestas sono a 30 minuti di navigazione dal molo dell’hotel Paracas. Uscendo dalla baia, si passa davanti al porto di Punta Pejerrey e poi, prima di entrare in mare aperto, si naviga per due chilometri parallelamente alla costa per ammirare il famoso Candelabro, curiosa figura tracciata sul fianco di una colina sabbiosa, assomigliante, vagamente, ad un albero o ad un candelabro. Queste isole posseggono un’abbondante fauna composta principalmente da lupi marini, di due specie: una pura (Arctocephalus australis) ed una incrociata (Otaria byronia), gatti marini (Lutra felina) e Pinguini di Humboldt (Spheniscus humboldt). Abitano su quest’isole pure migliaia di uccelli del luogo o migratori come il Pelicano (Pelicanus thagus), Rayador (Rynchops nigra cinerascens), Piquero comun (Sula Veriagata), Guanay (Phalacrocorax boungainvillii) e tanti altri
Le isole Ballestas sono a 30 minuti di navigazione dal molo dell’hotel Paracas. Uscendo dalla baia, si passa davanti al porto di Punta Pejerrey e poi, prima di entrare in mare aperto, si naviga per due chilometri parallelamente alla costa per ammirare il famoso Candelabro, curiosa figura tracciata sul fianco di una colina sabbiosa, assomigliante, vagamente, ad un albero o ad un candelabro. Queste isole posseggono un’abbondante fauna composta principalmente da lupi marini, di due specie: una pura (Arctocephalus australis) ed una incrociata (Otaria byronia), gatti marini (Lutra felina) e Pinguini di Humboldt (Spheniscus humboldt). Abitano su quest’isole pure migliaia di uccelli del luogo o migratori come il Pelicano (Pelicanus thagus), Rayador (Rynchops nigra cinerascens), Piquero comun (Sula Veriagata), Guanay (Phalacrocorax boungainvillii) e tanti altri
Descrizione
È la capitale del Perù e fu fondata il 18 gennaio 1535 con il nome di Ciudad de los Reyes da Francisco Pizarro. Il cuore del centro storico è la Plaza de Armas, dall’atmosfera ottocentesca e con grandiosi palazzi tipicamente spagnoli, con le facciate bianche e i balconi di cedro scolpito. Punti d’interesse storico sono la Cattedrale, con la cappella che custodisce i resti di Francisco Pizarro, il Municipio, il Palazzo del Governo, le chiese di Santo Domingo e di San Francisco.Da visitare il Museo Nazionale di Antropologia e Archeologia, il Museo Larco Herrera, che custodisce preziosi oggetti di epoca precolombiana, e il Museo dell’Automobile. LA CITTA’: Da visitare: la Piazza delle Armi (Plaza de Armas) oggi Piazza Maggiore (Plaza Mayor), parte centrale della città progettata e costruita da Francisco Pizarro. Si visita la Cattedrale, fondata lo stesso 18 Gennaio, che nonostante le varie modifiche subite a seguito dei terremoti del 1609 e 1746, conserva ancora la sua imponenza primitiva. Fanno parte della Piazza Maggiore l’antico Palazzo del Governo (pure ricostruito tre volte a causa dei terremoti e incendi, il Palazzo Arcivescovile che, assieme alla Cattedrale, forma un insieme barocco ed il Palazzo Comunale abbellito da stupendi balconi di legno intagliato. Dalla Piazza Maggiore si va al Convento di Santo Domingo.Passando da Piazza San Martín si prosegue per il Paseo de la Repubblica con il Palazzo di Giustizia giungendo a Plaza Grau, dedicata all’eroe della Guerra del Pacifico, Don Miguel Grau; si attraversa la Avenida 28 de Julio e si sbocca nella Avenida Arequipa per giungere poi a San Isidro e Miraflores, zone residenziali della città. Si visiterà l’Olivar, il Parco dell’Amore ed il Mirador terrazzo sull’Oceano Pacifico. IL MUSEO DI ARCHOLOGIA É il principale museo del paese, fu fondato da Julio C. Tello. nel 1945 e si trova nella Piazza Bolivar. Le sue vetrine esibiscono 85.000 reperti, fra ceramiche, tele e pietre, costituendo così la più importante raccolta del Perú. Entrando a sinistra si esibiscono, nelle vetrine, modelli di case e strumenti di lavoro usati dai primi abitanti della regione (22.000 – 10.000 a.C.) Paijan, Ancon, Toquepala, Junin e Ayacucho. Continuando il percorso, nella sala del “Formativo Peruviano” si trova la Estela Raimondi, pietra incisa con motivi Chavin, scoperta dall’omonimo savio in uno dei suoi tanti viaggi. In questa sala troviamo anche manifestazioni dell’arte pre-ceramica di Kotosh, come le famose “mani incrociate” braccia fatte di terra, trovate in un recinto cerimoniale e con una antichità di 1800 aC. Sono anche notevoli i tessuti Paracas in perfetto stato di conservazione e colore nonostante i secoli passati. Seguendo la cronologia della storia, si ammirano i monoliti della cultura Pucará, le ceramiche della cultura Nasca, la sala della cultura Moche, con ceramiche rappresentando il loro sistema di vita. Finalmente visitando le sale dedicate alle culture Tiahuanaco, Huari, Recuay e Chimú, si arriva all’ultima sala dedicata alla cultura Inca. Sono esibite reliquie dell’epoca dell’emancipazione, del periodo coloniale e del principio della Repubblica. IL MUSEO RAFAEL LARCO HERRERA Presenta la maggior raccolta di ceramiche precolombiane del paese, dove prevalgono le culture del nord, come Vicus, Mochica e Chimú. Oltre alle 50.000 ceramiche, esibisce pure mummie, manti, oggetti d’oro. In una speciale sala sono esposte ceramiche erotiche con motivi cherappresentano le abitudini sessuali degli antichi peruviani. IL MUSEO DE ORO “Vale un Perú”, frase che ancora si ascolta in Spagna, quando ci si riferisce a qualcosa di molto valore o con particolari caratteristiche. La frase risale al secolo XVI, quando i conquistatori arrivarono alle terre americane e restarono stupiti dalle ricchezze in oro e argento trovati in Messico e in Perú. I metalli sono vecchie conoscenze dell’uomo peruviano, quando ancora viveva nei primi villaggi. Gli archeologi hanno trovato oro martellato in lamine sottili come fogli di carta. In seguito, in maggior quantità e meglio lavorati, sono stati trovati corredi funerari di questi metalli, specialmente nella zona di Lambayeque. Il metallo compare ora non solo unito al culto o come adorno, ma anche come segno di distinzione sociale.Durante il periodo dell’Incanato, gli Incas, i nobili, i sacerdoti, usavano i metalli preziosi, oro e argento, il popolo e l’esercito invece usavano rame e bronzo. Il Museo dell’Oro possiede la maggiore collezione privata di oggetti (più di 15.000) e gioielli d’arte precolombiana. Prevalgono gli oggetti d’oro, argento e pietre preziose, riuniti durante molti anni dal suo proprietario, Signor Miguel Mujica Gallo, trovati nei più remoti paraggi del paese. É sorprendente osservare come sono riusciti a produrre gioielli in miniatura, senza l’impiego di saldatura. Al primo piano si esibisce un’importante collezione di armi di tutti i tipi, vestiti e divise dell’Inca, spagnoli e di alcune culture orientali
È la capitale del Perù e fu fondata il 18 gennaio 1535 con il nome di Ciudad de los Reyes da Francisco Pizarro. Il cuore del centro storico è la Plaza de Armas, dall’atmosfera ottocentesca e con grandiosi palazzi tipicamente spagnoli, con le facciate bianche e i balconi di cedro scolpito. Punti d’interesse storico sono la Cattedrale, con la cappella che custodisce i resti di Francisco Pizarro, il Municipio, il Palazzo del Governo, le chiese di Santo Domingo e di San Francisco.Da visitare il Museo Nazionale di Antropologia e Archeologia, il Museo Larco Herrera, che custodisce preziosi oggetti di epoca precolombiana, e il Museo dell’Automobile. LA CITTA’: Da visitare: la Piazza delle Armi (Plaza de Armas) oggi Piazza Maggiore (Plaza Mayor), parte centrale della città progettata e costruita da Francisco Pizarro. Si visita la Cattedrale, fondata lo stesso 18 Gennaio, che nonostante le varie modifiche subite a seguito dei terremoti del 1609 e 1746, conserva ancora la sua imponenza primitiva. Fanno parte della Piazza Maggiore l’antico Palazzo del Governo (pure ricostruito tre volte a causa dei terremoti e incendi, il Palazzo Arcivescovile che, assieme alla Cattedrale, forma un insieme barocco ed il Palazzo Comunale abbellito da stupendi balconi di legno intagliato. Dalla Piazza Maggiore si va al Convento di Santo Domingo.Passando da Piazza San Martín si prosegue per il Paseo de la Repubblica con il Palazzo di Giustizia giungendo a Plaza Grau, dedicata all’eroe della Guerra del Pacifico, Don Miguel Grau; si attraversa la Avenida 28 de Julio e si sbocca nella Avenida Arequipa per giungere poi a San Isidro e Miraflores, zone residenziali della città. Si visiterà l’Olivar, il Parco dell’Amore ed il Mirador terrazzo sull’Oceano Pacifico. IL MUSEO DI ARCHOLOGIA É il principale museo del paese, fu fondato da Julio C. Tello. nel 1945 e si trova nella Piazza Bolivar. Le sue vetrine esibiscono 85.000 reperti, fra ceramiche, tele e pietre, costituendo così la più importante raccolta del Perú. Entrando a sinistra si esibiscono, nelle vetrine, modelli di case e strumenti di lavoro usati dai primi abitanti della regione (22.000 – 10.000 a.C.) Paijan, Ancon, Toquepala, Junin e Ayacucho. Continuando il percorso, nella sala del “Formativo Peruviano” si trova la Estela Raimondi, pietra incisa con motivi Chavin, scoperta dall’omonimo savio in uno dei suoi tanti viaggi. In questa sala troviamo anche manifestazioni dell’arte pre-ceramica di Kotosh, come le famose “mani incrociate” braccia fatte di terra, trovate in un recinto cerimoniale e con una antichità di 1800 aC. Sono anche notevoli i tessuti Paracas in perfetto stato di conservazione e colore nonostante i secoli passati. Seguendo la cronologia della storia, si ammirano i monoliti della cultura Pucará, le ceramiche della cultura Nasca, la sala della cultura Moche, con ceramiche rappresentando il loro sistema di vita. Finalmente visitando le sale dedicate alle culture Tiahuanaco, Huari, Recuay e Chimú, si arriva all’ultima sala dedicata alla cultura Inca. Sono esibite reliquie dell’epoca dell’emancipazione, del periodo coloniale e del principio della Repubblica. IL MUSEO RAFAEL LARCO HERRERA Presenta la maggior raccolta di ceramiche precolombiane del paese, dove prevalgono le culture del nord, come Vicus, Mochica e Chimú. Oltre alle 50.000 ceramiche, esibisce pure mummie, manti, oggetti d’oro. In una speciale sala sono esposte ceramiche erotiche con motivi cherappresentano le abitudini sessuali degli antichi peruviani. IL MUSEO DE ORO “Vale un Perú”, frase che ancora si ascolta in Spagna, quando ci si riferisce a qualcosa di molto valore o con particolari caratteristiche. La frase risale al secolo XVI, quando i conquistatori arrivarono alle terre americane e restarono stupiti dalle ricchezze in oro e argento trovati in Messico e in Perú. I metalli sono vecchie conoscenze dell’uomo peruviano, quando ancora viveva nei primi villaggi. Gli archeologi hanno trovato oro martellato in lamine sottili come fogli di carta. In seguito, in maggior quantità e meglio lavorati, sono stati trovati corredi funerari di questi metalli, specialmente nella zona di Lambayeque. Il metallo compare ora non solo unito al culto o come adorno, ma anche come segno di distinzione sociale.Durante il periodo dell’Incanato, gli Incas, i nobili, i sacerdoti, usavano i metalli preziosi, oro e argento, il popolo e l’esercito invece usavano rame e bronzo. Il Museo dell’Oro possiede la maggiore collezione privata di oggetti (più di 15.000) e gioielli d’arte precolombiana. Prevalgono gli oggetti d’oro, argento e pietre preziose, riuniti durante molti anni dal suo proprietario, Signor Miguel Mujica Gallo, trovati nei più remoti paraggi del paese. É sorprendente osservare come sono riusciti a produrre gioielli in miniatura, senza l’impiego di saldatura. Al primo piano si esibisce un’importante collezione di armi di tutti i tipi, vestiti e divise dell’Inca, spagnoli e di alcune culture orientali
Cucina
La cucina a Lima offre una varietà di piatti originari di diverse parti del mondo, oltre ai piatti tipici della cucina peruviana. Un buon viaggiatore non può non assaggiare la cucina creola e la varietà di piatti a base di pesce e frutti di mare che, combinati tra loro, formano sapori difficili da dimenticare. Il ceviche, pesce marinato nel succo di limone e aromatizzato con aji, è il piatto simbolo del Perù. Inoltre: la jalea e il tiradito di pesce, il cocktail di gamberetti e altro. Altre prelibatezze creole sono: il lomo saltado, la carapulcra: riso con anatra, cau cau, gli anticucho
s e i dolci come arroz con leche, la mazamorra morada, i sos iri di Lima, i picarones e il torrone di Doña Pepa. Per chi ama gustare la cucina internazionale, a Lima troverà ottimi ristoranti cinesi, o chifas come si chiamano in Perù. La cucina cinese arrivò alla Città dei Re con i primi asiatici che, nel secolo scorso, vennero a lavorare nelle piantagioni vicine alla capitale, si è fusa in molti casi con il sapore peruviano creando piatti unici come il riso Chaufa. Si può gustare anche la cucina francese, italiana, giapponese, araba, argentina e una grande varietà di piatti internazionali
La cucina a Lima offre una varietà di piatti originari di diverse parti del mondo, oltre ai piatti tipici della cucina peruviana. Un buon viaggiatore non può non assaggiare la cucina creola e la varietà di piatti a base di pesce e frutti di mare che, combinati tra loro, formano sapori difficili da dimenticare. Il ceviche, pesce marinato nel succo di limone e aromatizzato con aji, è il piatto simbolo del Perù. Inoltre: la jalea e il tiradito di pesce, il cocktail di gamberetti e altro. Altre prelibatezze creole sono: il lomo saltado, la carapulcra: riso con anatra, cau cau, gli anticucho
s e i dolci come arroz con leche, la mazamorra morada, i sos iri di Lima, i picarones e il torrone di Doña Pepa. Per chi ama gustare la cucina internazionale, a Lima troverà ottimi ristoranti cinesi, o chifas come si chiamano in Perù. La cucina cinese arrivò alla Città dei Re con i primi asiatici che, nel secolo scorso, vennero a lavorare nelle piantagioni vicine alla capitale, si è fusa in molti casi con il sapore peruviano creando piatti unici come il riso Chaufa. Si può gustare anche la cucina francese, italiana, giapponese, araba, argentina e una grande varietà di piatti internazionali
Descrizione
Nessun cronista spagnolo, nemmeno l’Inca Garcilaso de la Vega, parlano di questa centenaria città. Di essa non si seppe nulla neppure quando, incalzati dagli spagnoli, gl’Incas si rifugiarono nella regione di Vilcanota, vicina alla cittadella. Nel 1901 Enrique Palma, in compagnia di Agustin Lizarraga e Gabino Sanchez, arrivarono a Machu Picchu, per il cammino di San Miguel, superando incredibili difficoltà e pericoli per mancanza di strade e per l’erta salita. La scoperta scientifica fu fatta nel 1911, dal Dottor Hiram Bingham, durante il suo secondo viaggio in Perú, in uno dei suoi frequenti viaggi d’esplorazione al canyon del Urubamba. Nel Luglio del 1911, accampò vicino a Madorpampa. Qui conobbe l’agricoltore Melchor Arteaga che gli disse, che poco lontano, esistevano grandi rovine. Il 24 Luglio, Bingham, assieme al contadino ed al sergente Carrasco, raggiunse la fortezza, rimanendo meravigliato dalla bellezza del panorama. Scoprirono che, nelle rovine, da 4 anni vivevano coltivando alcune terrazze agricole (andenes), due indigeni, Richarte e Alvarez. Questi seppero che, nel folto bosco, c’erano edifici molto interessanti. Machu Picchu: “ Machu” = vecchio; “Picchu” =punta o cima, che tradotto letteralmente vuol dire “cima o punta vecchia” é a 112,5 km al nord di Cusco. Si trova sulla sponda sinistra del fiume Urubamba a 3,000 metri s.l.m.. Il viaggio in treno da Cusco dura circa 3:30 ore. Si attraversa la vasta Pampa de Anta, coronata dai ghiacciai Veronica e Salkantay, si passa di fianco a Chinchero e Ollantaytambo. Mentre la vegetazione che assume caratteristiche della selva amazzonica, conferisce al paesaggio un costante cambio ecologico. Il treno entra in una zona quasi desertica fino alla stazione di Puente Ruinas ai piedi della montagna. In alto, circondata da enormi muri di granito, si erge Machu Picchu, La Città perduta degli Incas. L’ultima parte del tragitto si fa in pulmino. Dopo avere percorso 8 km di serpeggiante strada asfaltata, si giunge alla porta d’ingresso delle rovine. Mura di 5 metri d’altezza proteggono i vari settori del complesso del quale fanno parte il Wayna Picchu, il Tempio della Luna, il Intipunku , il Ponte Levatoio, la zona agricola e la Zona Urbana. In questa parte ci sono: il Tempio delle Tre Finestre, il Tempio Sacro o Tempio del Sole, la Tomba Reale o Mausoleo, l’Orologio Solare o Intihuatana e le prigioni. Il cimitero posto sopra le terrazze, é protetto dalla casa Ayacamayoc o “guardiano dei morti”. Durante gli scavi sono stati trovati 135 cadaveri, 109 dei quali di sesso femminile. Questo complesso non ha sofferto maggior distruzione ed é abbastanza ben conservato nonostante gli anni, perché gli spagnoli ignoravano la sua esistenza.
Nessun cronista spagnolo, nemmeno l’Inca Garcilaso de la Vega, parlano di questa centenaria città. Di essa non si seppe nulla neppure quando, incalzati dagli spagnoli, gl’Incas si rifugiarono nella regione di Vilcanota, vicina alla cittadella. Nel 1901 Enrique Palma, in compagnia di Agustin Lizarraga e Gabino Sanchez, arrivarono a Machu Picchu, per il cammino di San Miguel, superando incredibili difficoltà e pericoli per mancanza di strade e per l’erta salita. La scoperta scientifica fu fatta nel 1911, dal Dottor Hiram Bingham, durante il suo secondo viaggio in Perú, in uno dei suoi frequenti viaggi d’esplorazione al canyon del Urubamba. Nel Luglio del 1911, accampò vicino a Madorpampa. Qui conobbe l’agricoltore Melchor Arteaga che gli disse, che poco lontano, esistevano grandi rovine. Il 24 Luglio, Bingham, assieme al contadino ed al sergente Carrasco, raggiunse la fortezza, rimanendo meravigliato dalla bellezza del panorama. Scoprirono che, nelle rovine, da 4 anni vivevano coltivando alcune terrazze agricole (andenes), due indigeni, Richarte e Alvarez. Questi seppero che, nel folto bosco, c’erano edifici molto interessanti. Machu Picchu: “ Machu” = vecchio; “Picchu” =punta o cima, che tradotto letteralmente vuol dire “cima o punta vecchia” é a 112,5 km al nord di Cusco. Si trova sulla sponda sinistra del fiume Urubamba a 3,000 metri s.l.m.. Il viaggio in treno da Cusco dura circa 3:30 ore. Si attraversa la vasta Pampa de Anta, coronata dai ghiacciai Veronica e Salkantay, si passa di fianco a Chinchero e Ollantaytambo. Mentre la vegetazione che assume caratteristiche della selva amazzonica, conferisce al paesaggio un costante cambio ecologico. Il treno entra in una zona quasi desertica fino alla stazione di Puente Ruinas ai piedi della montagna. In alto, circondata da enormi muri di granito, si erge Machu Picchu, La Città perduta degli Incas. L’ultima parte del tragitto si fa in pulmino. Dopo avere percorso 8 km di serpeggiante strada asfaltata, si giunge alla porta d’ingresso delle rovine. Mura di 5 metri d’altezza proteggono i vari settori del complesso del quale fanno parte il Wayna Picchu, il Tempio della Luna, il Intipunku , il Ponte Levatoio, la zona agricola e la Zona Urbana. In questa parte ci sono: il Tempio delle Tre Finestre, il Tempio Sacro o Tempio del Sole, la Tomba Reale o Mausoleo, l’Orologio Solare o Intihuatana e le prigioni. Il cimitero posto sopra le terrazze, é protetto dalla casa Ayacamayoc o “guardiano dei morti”. Durante gli scavi sono stati trovati 135 cadaveri, 109 dei quali di sesso femminile. Questo complesso non ha sofferto maggior distruzione ed é abbastanza ben conservato nonostante gli anni, perché gli spagnoli ignoravano la sua esistenza.
Descrizione
È una tranquilla cittadina a 588 metri di altitudine. Interessante il Museo Antonini e le rovine nei dintorni, come gli acquedotti risalenti all’epoca inca e tuttora funzionanti, visibili sia presso le rovine di Paredones sia all’Hacienda Cantayoc. Nella pampa circostante la città si trovano le famosissime “Linee di Nasca”, scoperte nel 1927. Una moltitudine di disegni antropomorfi, di grandi e grandissimi animali marini, uccelli, scimmie insieme a linee trapezoidali, a spirale, a raggiera, di lunghezza variabile dalle decine alle centinaia di metri, tutti eseguiti con estrema perfezione. Il mistero sulla loro esatta interpretazione è ancora uno dei più intriganti enigmi irrisolti della storia di questo paese.
LE LINEE DI NASCA
Il luogo dove si trovano i famosi disegni e linee attribuiti ai Nasca, é un deserto pietroso a 20 km al nordest della città. É una zona arida, senza una collina. Su di una superficie di centinaia di chilometri, si trova una serie di linee (alcune lunghe più di 8 km) che formano triangoli, trapezi, quadrilateri, spirali, fiori, figure d’uccelli, rettili, cetacei, scimmie e ragni. Il sistema di costruzione é semplicissimo. Il deserto ha una base di sabbia bianco/grigio, coperta completamente da ghiaia scura di pochi centimetri di diametro prodotta dalla frammentazione di rocce grandi, durante milioni di anni, causata dalla differenza della temperatura fra il giorno e la notte, fortissima in questo luogo. Per tracciare una linea o disegnare una figura geometrica, basta togliere la ghiaia dal rispettivo spazio, lasciare pulito il pavimento e delimitare l’area con un piccolo bordo formato con le stesse pietrine tolte. Ciò che risulta difficile da capire é come risolsero i problemi del calcolo per tracciare complicate figure in scala tanto
grande. I voli sulla Pampa di Jumana si effettuano con piccoli aerei con capacità da 3 a 5 passeggeri.
È una tranquilla cittadina a 588 metri di altitudine. Interessante il Museo Antonini e le rovine nei dintorni, come gli acquedotti risalenti all’epoca inca e tuttora funzionanti, visibili sia presso le rovine di Paredones sia all’Hacienda Cantayoc. Nella pampa circostante la città si trovano le famosissime “Linee di Nasca”, scoperte nel 1927. Una moltitudine di disegni antropomorfi, di grandi e grandissimi animali marini, uccelli, scimmie insieme a linee trapezoidali, a spirale, a raggiera, di lunghezza variabile dalle decine alle centinaia di metri, tutti eseguiti con estrema perfezione. Il mistero sulla loro esatta interpretazione è ancora uno dei più intriganti enigmi irrisolti della storia di questo paese.
LE LINEE DI NASCA
Il luogo dove si trovano i famosi disegni e linee attribuiti ai Nasca, é un deserto pietroso a 20 km al nordest della città. É una zona arida, senza una collina. Su di una superficie di centinaia di chilometri, si trova una serie di linee (alcune lunghe più di 8 km) che formano triangoli, trapezi, quadrilateri, spirali, fiori, figure d’uccelli, rettili, cetacei, scimmie e ragni. Il sistema di costruzione é semplicissimo. Il deserto ha una base di sabbia bianco/grigio, coperta completamente da ghiaia scura di pochi centimetri di diametro prodotta dalla frammentazione di rocce grandi, durante milioni di anni, causata dalla differenza della temperatura fra il giorno e la notte, fortissima in questo luogo. Per tracciare una linea o disegnare una figura geometrica, basta togliere la ghiaia dal rispettivo spazio, lasciare pulito il pavimento e delimitare l’area con un piccolo bordo formato con le stesse pietrine tolte. Ciò che risulta difficile da capire é come risolsero i problemi del calcolo per tracciare complicate figure in scala tanto
grande. I voli sulla Pampa di Jumana si effettuano con piccoli aerei con capacità da 3 a 5 passeggeri.
Clima
Il festival Internazionale della Vendemmia è l’evento turistico più importante della zona e avviene nella prima quindicina di marzo. Il motivo della celebrazione è la raccolta dell’uva. Sfilate di carriallegorici, esposizioni viticole, presentazione di cavalli da passo, lotte di galli, concorsi di vino e pisco e la tradizionale yunza (uomini e donne formano un cerchio intorno a un albero carico di regali e cercano di buttarlo giù a colpi di machete o ascia, e chi ci riesce organizza la festa dell’anno seguente), fanno parte della festa. Per il suo clima secco e soleggiato, Nazca e Paracas possono essere visitati in qualsiasi periodo dell’anno. La temperatura media in estate (dicembre-marzo) è di 27 gradi C° e in inverno (giugno settembre) di 18 gradi C°.
Il festival Internazionale della Vendemmia è l’evento turistico più importante della zona e avviene nella prima quindicina di marzo. Il motivo della celebrazione è la raccolta dell’uva. Sfilate di carriallegorici, esposizioni viticole, presentazione di cavalli da passo, lotte di galli, concorsi di vino e pisco e la tradizionale yunza (uomini e donne formano un cerchio intorno a un albero carico di regali e cercano di buttarlo giù a colpi di machete o ascia, e chi ci riesce organizza la festa dell’anno seguente), fanno parte della festa. Per il suo clima secco e soleggiato, Nazca e Paracas possono essere visitati in qualsiasi periodo dell’anno. La temperatura media in estate (dicembre-marzo) è di 27 gradi C° e in inverno (giugno settembre) di 18 gradi C°.
Cucina
In questa regione il palato sarà sempre in festa. Gli aromi e i sapori, propri dei piatti di questa regione del Perù, tentano l’appetito e fanno sì che ogni piatto sia un autentico piacere. Per cominciare raccomandiamo un zuppa di fagioli (zuppa con pesce, granturco, riso e latte), continuando con una morusa (puré di fagioli con arrosto), un picante di fagioli (stufato di fagioli con latte, uova e formaggio fresco) e una carapulcra (stufato di patata secca e carne di maiale). Come dolce niente di meglio che alcune tejas (noci, fichi o limoni fatti a confettura e ripieni di majarblanco) o un dolce di pallar ( fagioli lessi con latte, cannella, vaniglia e ajonjolì); il tutto annaffiato da un bicchiere di cachina (liquore a base di mosto di uva fermentata), o il pisco, base per il più famoso “pisco sour”, cocktail tradizionale peruviano. Naturalmente per i più tradizionalisti, ristoranti con cucina internazionale che offrono vari menù sono a disposizione
In questa regione il palato sarà sempre in festa. Gli aromi e i sapori, propri dei piatti di questa regione del Perù, tentano l’appetito e fanno sì che ogni piatto sia un autentico piacere. Per cominciare raccomandiamo un zuppa di fagioli (zuppa con pesce, granturco, riso e latte), continuando con una morusa (puré di fagioli con arrosto), un picante di fagioli (stufato di fagioli con latte, uova e formaggio fresco) e una carapulcra (stufato di patata secca e carne di maiale). Come dolce niente di meglio che alcune tejas (noci, fichi o limoni fatti a confettura e ripieni di majarblanco) o un dolce di pallar ( fagioli lessi con latte, cannella, vaniglia e ajonjolì); il tutto annaffiato da un bicchiere di cachina (liquore a base di mosto di uva fermentata), o il pisco, base per il più famoso “pisco sour”, cocktail tradizionale peruviano. Naturalmente per i più tradizionalisti, ristoranti con cucina internazionale che offrono vari menù sono a disposizione
Descrizione
Proseguendo per la strada che corre parallela alla sponda destra del fiume Vilcanota-Urubamba, per giungere, dopo 75 Km da Cusco, al paese di Ollantaytambo (2846 metri s.l.m.). Il suo nome deriva da Ollanta, nome del capitano generale dell’esercito del Antisuyo che si ribellò all’epoca dell’ Inca Pachacutec. La fortezza di Ollantaytambo si trova al nord del paese omonimo, ai piedi di una collina. É uno dei più importanti esemplari dell’architettura militare degl’Incas. Il complesso consta di tempi, palazzi, gallerie funerarie, mausolei, alloggi per i soldati, recinti religiosi, trincee, depositi per le armi e viveri. Sono notevoli le sue mura, gallerie, camere funerarie, il Gran Adoratorio Centrale, (costruzione religiosa formata da grandi monoliti), le terrazze d’ingresso, le terrazze agricole, le reliquie dell’antico popolo e il Baño della Ñusta (Principessa). Per la sua posizione strategica, dominante gran parte della regione, éstata considerata fortezza o città fortificata.Il cronista Cieza de León dice “In Ollaytantambo, gl’Incas ebbero il posto più sicuro del loro territorio sulle rocce. Bastava poca gente per difenderla da molti....”
Proseguendo per la strada che corre parallela alla sponda destra del fiume Vilcanota-Urubamba, per giungere, dopo 75 Km da Cusco, al paese di Ollantaytambo (2846 metri s.l.m.). Il suo nome deriva da Ollanta, nome del capitano generale dell’esercito del Antisuyo che si ribellò all’epoca dell’ Inca Pachacutec. La fortezza di Ollantaytambo si trova al nord del paese omonimo, ai piedi di una collina. É uno dei più importanti esemplari dell’architettura militare degl’Incas. Il complesso consta di tempi, palazzi, gallerie funerarie, mausolei, alloggi per i soldati, recinti religiosi, trincee, depositi per le armi e viveri. Sono notevoli le sue mura, gallerie, camere funerarie, il Gran Adoratorio Centrale, (costruzione religiosa formata da grandi monoliti), le terrazze d’ingresso, le terrazze agricole, le reliquie dell’antico popolo e il Baño della Ñusta (Principessa). Per la sua posizione strategica, dominante gran parte della regione, éstata considerata fortezza o città fortificata.Il cronista Cieza de León dice “In Ollaytantambo, gl’Incas ebbero il posto più sicuro del loro territorio sulle rocce. Bastava poca gente per difenderla da molti....”
Descrizione
In solo 2 ore, per la strada asfaltata che conduce da Nasca a Cusco, si arriva a Pampa Galeras, vasto altopiano a 4200 mslm. Quest’enorme pianura, ricoperta da ichu (erba dalla fibra rigida che cresce sopra i 4000 metri e che serve di alimento alle vigogne) é il principale e piú grande allevamento di vigogne del Perú. Questo cammelido, organizzato in piccoli gruppi famigliari, composto da un maschio e varie femmine, ha il pelo molto fino, apprezzato e molto quotato nel mercato mondiale, (circa USA $ 950.00 al chilo). I guardaboschi della riserva illustreranno tutti gli aspetti della vita di questo cammelido e delle sue incredibili abitudini. Con il recupero della vigogna, specie in via d’estinzione, si é ripristinata la vecchia usanza rituale del Chakku (24 Giugno). Questa cerimonia preispanica, anticamente presieduta dallo stesso Inca, consiste nel richiudere questi animali in speciali recinti per procedere ad una tosatura collettiva. Questa cerimonia é preceduta sempre da una “pagapa” o pagamento alla “Pachamama” (terra madre). Una fila interminabile di contadini delle diverse comunità proprietarie dei greggi, agitando bastoni adornati di nastri multicolori, spaventano gli animali per costringerli a scendere dalle colline e obbligarli ad entrare nei recinti, gridando “Chakku, Chakku!”. Nel quartiere dei guardaboschi si possono ammirare danze folcloristiche ed assaggiare piatti tipici andini.
In solo 2 ore, per la strada asfaltata che conduce da Nasca a Cusco, si arriva a Pampa Galeras, vasto altopiano a 4200 mslm. Quest’enorme pianura, ricoperta da ichu (erba dalla fibra rigida che cresce sopra i 4000 metri e che serve di alimento alle vigogne) é il principale e piú grande allevamento di vigogne del Perú. Questo cammelido, organizzato in piccoli gruppi famigliari, composto da un maschio e varie femmine, ha il pelo molto fino, apprezzato e molto quotato nel mercato mondiale, (circa USA $ 950.00 al chilo). I guardaboschi della riserva illustreranno tutti gli aspetti della vita di questo cammelido e delle sue incredibili abitudini. Con il recupero della vigogna, specie in via d’estinzione, si é ripristinata la vecchia usanza rituale del Chakku (24 Giugno). Questa cerimonia preispanica, anticamente presieduta dallo stesso Inca, consiste nel richiudere questi animali in speciali recinti per procedere ad una tosatura collettiva. Questa cerimonia é preceduta sempre da una “pagapa” o pagamento alla “Pachamama” (terra madre). Una fila interminabile di contadini delle diverse comunità proprietarie dei greggi, agitando bastoni adornati di nastri multicolori, spaventano gli animali per costringerli a scendere dalle colline e obbligarli ad entrare nei recinti, gridando “Chakku, Chakku!”. Nel quartiere dei guardaboschi si possono ammirare danze folcloristiche ed assaggiare piatti tipici andini.
Descrizione
La penisola di Paracas è uno dei luoghi più belli della costa a sud di Lima: un mare calmo, spiagge di sabbia fine, gran varietà d’uccelli e animali marini ed è l’unica Riserva Nazionale del Perù. Di notevole interesse il Museo dedicato all’antropologo Julio Tello, nel quale sono conservate ceramiche di varie epoche, reperti della necropoli di Paracas, tessuti e fardos con mummie. Purtroppo diversi reperti preziosi sono stati rubati qualche anno fa.
La penisola di Paracas è uno dei luoghi più belli della costa a sud di Lima: un mare calmo, spiagge di sabbia fine, gran varietà d’uccelli e animali marini ed è l’unica Riserva Nazionale del Perù. Di notevole interesse il Museo dedicato all’antropologo Julio Tello, nel quale sono conservate ceramiche di varie epoche, reperti della necropoli di Paracas, tessuti e fardos con mummie. Purtroppo diversi reperti preziosi sono stati rubati qualche anno fa.
Descrizione
Pisaq, come tutti i villaggi che bordeggiano il Vilcanota e Urubamba, é stata ricostruita dagli spagnoli, sopra un’antichissima città Inca, i cui resti sono ancora visibili nei dintorni. I suoi abitanti, seguendo una tradizione
millenaria, si dedicano all’agricoltura e tessitura. A 2.971 metri d’altitudine, dista circa 30 chilometri da Cusco e sorge nella Valle Sacra sulle rive del fiume Urubamba. La cittadina è famosa per il suo coloratissimo e folcloristico mercato (il martedì, giovedì e domenica) che si snoda lungo le vie che circondano la piazza principale, in una bella atmosfera di festa e di relax Nei dintorni del paese ha inizio una enorme schiera di terrazzi che vanno verso la cima seguendo le ondulazioni del terreno, giungono fino ai piedi dei monumenti piú importanti del settore noto col nome Intihuatana, a 3024 metri s.l.m. Le costruzioni di Pisaq incaico comprendono tre gruppi: Intihuatana o santuario, la fortezza e la città propriamente detta.b”Inti” = sole “Huatana” = legare, quindi dove si
lega il sole. Questo posto sacro é al centro della montagna e, come il nome lo dice, potrebbe essere stato usato come osservatorio astronomico. Altro posto importante é l’insieme di abitazioni, ancora in buono stato, chiamato Maucka Panteon “vecchio panteon”. Qui c’é una gran tomba (Huaca) con parecchie sepolture. Il rione di Pisaq, al sudest di Intihuatana, é composto da 30 recinti, aggruppati principalmente in due file, che seguono la configurazione curva del terrapieno naturale, sul quale si posa il Ccorihuayrachina - “Ccori” = Oro; “Huayrachina” = Scivolo, settore archeologico. Qui si trova una roccia circondata da un muro circolare di pietre levigate che, formando una piccola terrazza, permette di vigilare est, sud de ovest della valle. Urin Pisaq, posto nella parte bassa del settore di Intihuatana, é formato da 34 abitazioni e circondato da terrazze di varie forma e grandezza ed il Kjalla-Kcasa, complesso formato da 38 case, sulla parte più alta e su di un fianco roccioso. Il posto
é raggiungibile da due strade: un sentiero pedonale lungo 5 km (tutto in salita), e una strada di 10 km che arriva sul posto nella parte posteriore di Pisac.
Pisaq, come tutti i villaggi che bordeggiano il Vilcanota e Urubamba, é stata ricostruita dagli spagnoli, sopra un’antichissima città Inca, i cui resti sono ancora visibili nei dintorni. I suoi abitanti, seguendo una tradizione
millenaria, si dedicano all’agricoltura e tessitura. A 2.971 metri d’altitudine, dista circa 30 chilometri da Cusco e sorge nella Valle Sacra sulle rive del fiume Urubamba. La cittadina è famosa per il suo coloratissimo e folcloristico mercato (il martedì, giovedì e domenica) che si snoda lungo le vie che circondano la piazza principale, in una bella atmosfera di festa e di relax Nei dintorni del paese ha inizio una enorme schiera di terrazzi che vanno verso la cima seguendo le ondulazioni del terreno, giungono fino ai piedi dei monumenti piú importanti del settore noto col nome Intihuatana, a 3024 metri s.l.m. Le costruzioni di Pisaq incaico comprendono tre gruppi: Intihuatana o santuario, la fortezza e la città propriamente detta.b”Inti” = sole “Huatana” = legare, quindi dove si
lega il sole. Questo posto sacro é al centro della montagna e, come il nome lo dice, potrebbe essere stato usato come osservatorio astronomico. Altro posto importante é l’insieme di abitazioni, ancora in buono stato, chiamato Maucka Panteon “vecchio panteon”. Qui c’é una gran tomba (Huaca) con parecchie sepolture. Il rione di Pisaq, al sudest di Intihuatana, é composto da 30 recinti, aggruppati principalmente in due file, che seguono la configurazione curva del terrapieno naturale, sul quale si posa il Ccorihuayrachina - “Ccori” = Oro; “Huayrachina” = Scivolo, settore archeologico. Qui si trova una roccia circondata da un muro circolare di pietre levigate che, formando una piccola terrazza, permette di vigilare est, sud de ovest della valle. Urin Pisaq, posto nella parte bassa del settore di Intihuatana, é formato da 34 abitazioni e circondato da terrazze di varie forma e grandezza ed il Kjalla-Kcasa, complesso formato da 38 case, sulla parte più alta e su di un fianco roccioso. Il posto
é raggiungibile da due strade: un sentiero pedonale lungo 5 km (tutto in salita), e una strada di 10 km che arriva sul posto nella parte posteriore di Pisac.
Descrizione
Nonostante i capricci del tempo è consigliabile visitare Puerto Maldonado nell’epoca secca. In questo modo si avranno maggiori opportunità di conoscere con tranquillità i sentieri della foresta e, probabilmente imbattersi in qualcuno degli animali nascosti che abitano in questo angolo del pianeta. L’Amazzonia è una regione dal clima imprevedibile. Per questo non ci si deve sorprendere l’inizio di un abbondante acquazzone durante la cosiddetta stagione di secca (da maggio a novembre) o il cielo si mostri trasparente e pieno di nuvole bianche nell’epoca delle piogge (da dicembre ad aprile).
Nonostante i capricci del tempo è consigliabile visitare Puerto Maldonado nell’epoca secca. In questo modo si avranno maggiori opportunità di conoscere con tranquillità i sentieri della foresta e, probabilmente imbattersi in qualcuno degli animali nascosti che abitano in questo angolo del pianeta. L’Amazzonia è una regione dal clima imprevedibile. Per questo non ci si deve sorprendere l’inizio di un abbondante acquazzone durante la cosiddetta stagione di secca (da maggio a novembre) o il cielo si mostri trasparente e pieno di nuvole bianche nell’epoca delle piogge (da dicembre ad aprile).
Cucina
La scelta culinaria di Puerto Maldonado non offre molte opzioni ma, nonostante ciò, la varietà dei piatti tipici potrà comunque sorprendere per i suoi sapori squisiti e inusuali, provenienti dai frutti della foresta. Se ci si vuole avventurare tra le “trote” dal sapore amazzonico bisogna provare il patarashca (un pesce alla brace ravvolto in foglie di banana o di bijao), la zuppa di motelo (un forte brodo di carne di tartaruga); il tacacho (banana arrosto e macinata
La scelta culinaria di Puerto Maldonado non offre molte opzioni ma, nonostante ciò, la varietà dei piatti tipici potrà comunque sorprendere per i suoi sapori squisiti e inusuali, provenienti dai frutti della foresta. Se ci si vuole avventurare tra le “trote” dal sapore amazzonico bisogna provare il patarashca (un pesce alla brace ravvolto in foglie di banana o di bijao), la zuppa di motelo (un forte brodo di carne di tartaruga); il tacacho (banana arrosto e macinata
Descrizione
Considerata la capitale folcloristica del Perú e dell’America del Sud, offre ai visitanti alcuni monumenti coloniali come la Cattedrale, in Piazza delle Armi, fondata nel XVII secolo, notevole per le sue sculture in pietra. La casa del Conde de Lemos, la biblioteca e pinacoteca municipale, le chiese di San Juan Bautista, La Merced e San Antonio di Padua. É pure interessante la visita al Museo Dreyer che presenta un’importante collezione delle culture Nasca, Paracas, Tiahuanaco, Chimú e Inca. Vicino alla Piazza delle Armi, su di una collinetta, si osserva la statua del primo Inca Manco Capac che guarda leacque del lago dalle quali un giorno uscì.
Considerata la capitale folcloristica del Perú e dell’America del Sud, offre ai visitanti alcuni monumenti coloniali come la Cattedrale, in Piazza delle Armi, fondata nel XVII secolo, notevole per le sue sculture in pietra. La casa del Conde de Lemos, la biblioteca e pinacoteca municipale, le chiese di San Juan Bautista, La Merced e San Antonio di Padua. É pure interessante la visita al Museo Dreyer che presenta un’importante collezione delle culture Nasca, Paracas, Tiahuanaco, Chimú e Inca. Vicino alla Piazza delle Armi, su di una collinetta, si osserva la statua del primo Inca Manco Capac che guarda leacque del lago dalle quali un giorno uscì.
Clima
Il freddo e l’altitudine si dimenticano quando si passeggia per la città, in special modo in febbraio, il mese ideale per visitare Puno, non solo per la mitezza del clima, ma anche per la fantastica festa della Vergine della Candelora. Il giorno principale della festa è il 2 febbraio e si rende omaggio alla Vergine della Candelora, una signora dal volto dolce e rosato. Durante le celebrazioni si possono osservare una gran varietà di danze tipiche tanto di Puno che di altri villaggi vicini, con un esempio di 300 danze e balli della regione, considerata la capitale folkloristica del Perù. Prima di visitare Puno è indispensabile sapere che, in qualsiasi epoca dell’anno, il clima è freddo e semi secco, dovuto alla sua posizione geografica e all’altitudine che oscilla dai 3827 fino ai 6000 metri sul livello del mare (in alcune zone del dipartimento). La temperatura media è di 8 gradi C°, con una massima di 15 e una minima di 1 in inverno.
Il freddo e l’altitudine si dimenticano quando si passeggia per la città, in special modo in febbraio, il mese ideale per visitare Puno, non solo per la mitezza del clima, ma anche per la fantastica festa della Vergine della Candelora. Il giorno principale della festa è il 2 febbraio e si rende omaggio alla Vergine della Candelora, una signora dal volto dolce e rosato. Durante le celebrazioni si possono osservare una gran varietà di danze tipiche tanto di Puno che di altri villaggi vicini, con un esempio di 300 danze e balli della regione, considerata la capitale folkloristica del Perù. Prima di visitare Puno è indispensabile sapere che, in qualsiasi epoca dell’anno, il clima è freddo e semi secco, dovuto alla sua posizione geografica e all’altitudine che oscilla dai 3827 fino ai 6000 metri sul livello del mare (in alcune zone del dipartimento). La temperatura media è di 8 gradi C°, con una massima di 15 e una minima di 1 in inverno.
Cucina
A Puno è funziona un efficiente servizio di ristoranti, che offre una varietà di piatti tipici e internazionali a prezzi adatti a tutti i portafogli. Il viaggiatore deve tenere in conto che a Puno, città d’alta quota, non è consigliabile mangiare molto dato che il tempi di digestione sono più lunghi che in pianura. É preferibile quindi evitare piatti a base di riso (data l’altitudine e per ragioni atmosferiche, non si cuoce mai del tutto). Prese queste precauzioni si raccomanda di provare i piatti tipici come il lechón al forno condito con vino bianco, limone e peperone; il Chairo, una zuppa di carne di agnello, la chalona (carne secca), le fave verdi, le patate e il chuño nero (la patata disidratata). Per le camminate e le escursioni è sempre consigliabile portare con sé uno spuntino: la Huatia, una minestra che si prepara nel Curpa (un forno di terra attizzato con carbone) nel quale si cucinano le patate e le oche, accompagnate da fette di formaggio. Si consiglia inoltre la trota e il suche fritti. Come dolce, il quesillo con il miele, le frittate di formaggio bollito, fritte in olio e servite con il miele
A Puno è funziona un efficiente servizio di ristoranti, che offre una varietà di piatti tipici e internazionali a prezzi adatti a tutti i portafogli. Il viaggiatore deve tenere in conto che a Puno, città d’alta quota, non è consigliabile mangiare molto dato che il tempi di digestione sono più lunghi che in pianura. É preferibile quindi evitare piatti a base di riso (data l’altitudine e per ragioni atmosferiche, non si cuoce mai del tutto). Prese queste precauzioni si raccomanda di provare i piatti tipici come il lechón al forno condito con vino bianco, limone e peperone; il Chairo, una zuppa di carne di agnello, la chalona (carne secca), le fave verdi, le patate e il chuño nero (la patata disidratata). Per le camminate e le escursioni è sempre consigliabile portare con sé uno spuntino: la Huatia, una minestra che si prepara nel Curpa (un forno di terra attizzato con carbone) nel quale si cucinano le patate e le oche, accompagnate da fette di formaggio. Si consiglia inoltre la trota e il suche fritti. Come dolce, il quesillo con il miele, le frittate di formaggio bollito, fritte in olio e servite con il miele
Descrizione
A 35 km da Puno, dominando il Lago Umayo (Lago della Morte), si ergono le rovine di Sillustani (3824 mslm) caratterizzate dalle Chullpas, torri funerarie circolari, di grandi dimensioni e finemente scolpite in pietra. Secondo la storia, erano le tombe dei personaggi importanti dei Collas, popolo vissuto prima degl’Incas e di origine Aymara. Completano l’insieme recinti misteriosi che si presume fossero dedicati a riti mistici.
A 35 km da Puno, dominando il Lago Umayo (Lago della Morte), si ergono le rovine di Sillustani (3824 mslm) caratterizzate dalle Chullpas, torri funerarie circolari, di grandi dimensioni e finemente scolpite in pietra. Secondo la storia, erano le tombe dei personaggi importanti dei Collas, popolo vissuto prima degl’Incas e di origine Aymara. Completano l’insieme recinti misteriosi che si presume fossero dedicati a riti mistici.
Descrizione
L’isola di Taquile (3867 mslm), la cui visita può essere combinata con le isole galleggianti degli Uros, è la più grande del territorio Peruviano e si trova nel cuore del lago Titicaca. Lo splendore di questo luogo e la fertilità della sua terra fu sufficiente argomento perchè il re di Spagna la proclamasse "Hacienda colonial". Si trova a due ore di distanza navigando da Puno ed è abitata da una ridotta comunità indigena che vive felice, protetta dal sole e dagli dei della montagna, mantenendo ancora tutte le abitudini e usanze dei loro antenati. Dal porto, dove ci aspettano alcuni abitanti con vestiti tipici del posto, bisogna salire un ripido sentiero per arrivare fino al paese. Questo luogo conserva rovine inca che si possono vedere prima di ritornare a Puno. Ques'isola è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dalla UNESCO.
L’isola di Taquile (3867 mslm), la cui visita può essere combinata con le isole galleggianti degli Uros, è la più grande del territorio Peruviano e si trova nel cuore del lago Titicaca. Lo splendore di questo luogo e la fertilità della sua terra fu sufficiente argomento perchè il re di Spagna la proclamasse "Hacienda colonial". Si trova a due ore di distanza navigando da Puno ed è abitata da una ridotta comunità indigena che vive felice, protetta dal sole e dagli dei della montagna, mantenendo ancora tutte le abitudini e usanze dei loro antenati. Dal porto, dove ci aspettano alcuni abitanti con vestiti tipici del posto, bisogna salire un ripido sentiero per arrivare fino al paese. Questo luogo conserva rovine inca che si possono vedere prima di ritornare a Puno. Ques'isola è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dalla UNESCO.
Descrizione
La città è considerata la capitale del nord. La sua bella Plaza de Armas di forma quadrangolare è circondata da splendidi palazzi coloniali dai colori brillanti e dalla bella Cattedrale, eretta da Pizarro. Vicino alla Plaza de Armas si trova il Museo Archeologico, che ospita collezioni di ceramiche, reperti degli scavi dei dintorni della città e riproduzioni dei murales della Huaca del Sol. Le caratteristiche architettoniche di Trujillo sono simili a quelle di Lima, capitale del Viceré, come plasticità e colorito. Il piano della città, attribuito a Miguel de Estete, ha la forma di una grande scacchiera. Fra il 1685 e 1687 fu circondata da un muro per proteggerla dai pirati inglesi e francesi che infestavano le coste peruviane. Le facciate delle case signorili erano abbellite da finestre con inferiate, di influenza moresca, fatte in metallo finemente lavorato. Si visita la Piazza Maggiore, considerata la più grande piazza del paese, la casona di Calonge Urteaga, la Casa del Mariscal de Orbegozo, la casa de la Emancipación, la Plaza del Recreo, la Basilica Cattedrale, costruita nel secolo XVII e la Chiesa della Compagnia e Santo Domingo. Nel museo Archeologico si potranno ammirare reperti delle varie culture regionali.
La città è considerata la capitale del nord. La sua bella Plaza de Armas di forma quadrangolare è circondata da splendidi palazzi coloniali dai colori brillanti e dalla bella Cattedrale, eretta da Pizarro. Vicino alla Plaza de Armas si trova il Museo Archeologico, che ospita collezioni di ceramiche, reperti degli scavi dei dintorni della città e riproduzioni dei murales della Huaca del Sol. Le caratteristiche architettoniche di Trujillo sono simili a quelle di Lima, capitale del Viceré, come plasticità e colorito. Il piano della città, attribuito a Miguel de Estete, ha la forma di una grande scacchiera. Fra il 1685 e 1687 fu circondata da un muro per proteggerla dai pirati inglesi e francesi che infestavano le coste peruviane. Le facciate delle case signorili erano abbellite da finestre con inferiate, di influenza moresca, fatte in metallo finemente lavorato. Si visita la Piazza Maggiore, considerata la più grande piazza del paese, la casona di Calonge Urteaga, la Casa del Mariscal de Orbegozo, la casa de la Emancipación, la Plaza del Recreo, la Basilica Cattedrale, costruita nel secolo XVII e la Chiesa della Compagnia e Santo Domingo. Nel museo Archeologico si potranno ammirare reperti delle varie culture regionali.
Clima
A settembre a Trujillo, si celebra il Festival Internazionale della Primavera; durante il quale tutti indossano il vestito più elegante. Durante questo evento si organizza il famoso Corso dei Fiori e una serie di spettacoli artistici e folcloristici apprezzati da migliaia di turisti nazionali e internazionali ed occasione unica per osservare in tutto il suo splendore la Marinera, la danza più Importante del Perù, un’amorosa persecuzione piena di scena e galanteria. Trujillo, la capitale del dipartimento de La Libertad gode di un clima mite e secco (la temperatura annua è di 19 gradi C°) ha quindi meritato il titolo di ”Città dell’Eterna Primavera”.
A settembre a Trujillo, si celebra il Festival Internazionale della Primavera; durante il quale tutti indossano il vestito più elegante. Durante questo evento si organizza il famoso Corso dei Fiori e una serie di spettacoli artistici e folcloristici apprezzati da migliaia di turisti nazionali e internazionali ed occasione unica per osservare in tutto il suo splendore la Marinera, la danza più Importante del Perù, un’amorosa persecuzione piena di scena e galanteria. Trujillo, la capitale del dipartimento de La Libertad gode di un clima mite e secco (la temperatura annua è di 19 gradi C°) ha quindi meritato il titolo di ”Città dell’Eterna Primavera”.
Cucina
La cucina a Trujillo non è un problema perché, sia nelle sue vie signorili sia nei dintorni, si possono trovare ottimi piatti di cucina creola e internazionale con quel tipico gusto del nord che la rende inconfondibile. Quando si visita la città dell’”Eterna primavera”, cosí come è conosciuta, è “obbligatorio” provare il Shambar, piatto tradizionale che si prepara il lunedì, un insieme di mote, fagioli, grano, carne di maiale, mais, culantrillo, aji rosso e cipolla. Un’autentica esplosione di sapore
La cucina a Trujillo non è un problema perché, sia nelle sue vie signorili sia nei dintorni, si possono trovare ottimi piatti di cucina creola e internazionale con quel tipico gusto del nord che la rende inconfondibile. Quando si visita la città dell’”Eterna primavera”, cosí come è conosciuta, è “obbligatorio” provare il Shambar, piatto tradizionale che si prepara il lunedì, un insieme di mote, fagioli, grano, carne di maiale, mais, culantrillo, aji rosso e cipolla. Un’autentica esplosione di sapore
Descrizione
Con imbarcazioni adeguate é molto facile raggiungere le isole galleggianti degli Uros (Tocanipa, Huaca Huancani e Santa Maria). Queste isole galleggianti, formate da strati di “totora” (giunco che cresce in abbondanza nel lago) sono abitate dai discendenti di un’antica razza chiamata Urus. Ad essere respinti dagli Aymaras, non ebbero altra alternativa, che abitare isolati dalle altre comunità. Vivono in estrema povertà, si dedicano alla pesca, alla coltivazione di pochi vegetali e la raccolta della totora che usano come alimento, costruzione delle barche ed abitazioni. Sopravvivo vendendo piccoli oggetti che essi stessi fabbricano
Con imbarcazioni adeguate é molto facile raggiungere le isole galleggianti degli Uros (Tocanipa, Huaca Huancani e Santa Maria). Queste isole galleggianti, formate da strati di “totora” (giunco che cresce in abbondanza nel lago) sono abitate dai discendenti di un’antica razza chiamata Urus. Ad essere respinti dagli Aymaras, non ebbero altra alternativa, che abitare isolati dalle altre comunità. Vivono in estrema povertà, si dedicano alla pesca, alla coltivazione di pochi vegetali e la raccolta della totora che usano come alimento, costruzione delle barche ed abitazioni. Sopravvivo vendendo piccoli oggetti che essi stessi fabbricano
Descrizione
IL MERCATO DI CHINCHERO (domenica) Chinchero (3672 metri s.l.m.) o “paese dell’arcobaleno”, é orgoglioso di tenere il mercato più genuino della regione. Tutte le domeniche, nella sua piazza principale circondata da un’imponente muraglia Inca, alta 2 metri con 10 nicchie trapezoidali, si svolge il mercato di prodotti agricoli usando il famoso sistema del baratto. Spiccano i colori svariatissimi dei vestiti e costumi dei contadini delle varie camunità. Merita una visita la chiesa coloniale costruita sopra le fondamenta di un antico palazzo inca.
LA CITTA’ E LE 4 ROVINE I luoghi storici più importanti della capitale imperiale: il Coricancha (“Qori” = oro; “Cancha” = recinto) il centro religioso più importante dell’impero. Su di esso gli spagnoli costruirono la Chiesa di Santo Domingo. Nel Coricancha erano venerati: il sole “inti”, la luna “quilla”, le stelle “collor”, il tuono “illapa”, l’arcobaleno “c’uichi” e le mummie degli Incas. La Cattedrale, cominciata a costruirsi nel 1559, è il tempio che possiede la maggior collezione di arte coloniale del Perú, la Piazza delle Armi, luogo dove venivano celebrate le maggiori feste religiose, il Hatunrumiyoc, famosa pietra di 12 angoli e d altri monumenti. Una delle opere più colossali dell’architettura Inca é la Fortezza di SACSAYHUAMAN. I nativi, quando la guardano da lontano, credonodi vedere una rassomiglianza con la testa d’un falco (huaman). Il termine “saijsai” significa “saziarsi”, stancarsi, che associato a huaman, vorrebbe dire “saziati falco”. Si trova a nord di Cusco, contigua al rione Colcapata a 3,570 m.s.l.m. Si visitano il settore religioso, quello militare, i baluardi, le tre porte principali, le fogne, i bagni dell’Inca, lo scivolo, l’anfiteatro e le Chincanas (condotti sotterranei). La parola QENQO significa in lingua quechua “labirinto”, contorto, con tante spirali. Così si chiamano due gruppi archeologici contigui, costruiti su di un enorme affioramento di pietra calcare. Questo complesso si trova su di una collina a oriente di Cusco, sul cammino che conduceva a Antisuyo (uno dei quattro suyos). Inquei tempi si trattava senz’altro d’un santuario molto importante. Si narra, che ancora oggi, gl’indigeni scendono dalle montagne per celebrare, durante la notte i loro riti cerimoniali segreti, seguendo le vecchie tradizioni religiose del luogo. Sul lato orientale si trova, il così detto, anfiteatro.Ha forma ellittica ed é possibile che la curva sia stata tracciata in relazione a concetti astronomici. Ha un muro circolare di pietra lungo 55 metri con 19 nicchie in forma di sedile. Nel centro c’é un monolito alto 6 metri con lineamenti non definiti, probabilmente rovinato da distruttori di idolatrie. Nell’interno del complesso c’é una camera sotterranea, presumibilmente usata come sala di sacrifici. Il tetto, il suolo, le pareti, tavoli, dispense e altri ambienti sono tutti scolpiti in una sola gigantesca roccia. PUCA PUCARA (fortezza rossa) fortezza strategicamente situata dalla quale si controllava la strada che portava all’Antisuyo. Questo gruppo archeologico si trova a 3,580 metri s.l.m. e a 7 km di Cusco, sul lato destro della strada che va a Pisac. Ha recinti, piazze interne, bagni, acquedotti, osservatori ed un vecchio cammino facilmente riconoscibile. “Tampu” significa alloggio collettivo, con tutto l’occorrente per albergare molta gente di passaggio,“Cach’ay” luogo di riposo. La tradizione conosce TAMBOMACHAY come il “bagno della principessa” “Ñusta”. Due acquedotti forniscono acqua limpida durante tutto l’anno. Quest’acqua proviene da luoghi remoti, noti solamente ai costruttori ed hanno un volume costante. L’acqua dei due ruscelli si riunisce in un solo condotto che, pare sia stata una fontana liturgica. Il palazzo é appoggiato alla montagna e possiede tre corridoi e terrazze che equivalgono a tre piani.
IL MERCATO DI CHINCHERO (domenica) Chinchero (3672 metri s.l.m.) o “paese dell’arcobaleno”, é orgoglioso di tenere il mercato più genuino della regione. Tutte le domeniche, nella sua piazza principale circondata da un’imponente muraglia Inca, alta 2 metri con 10 nicchie trapezoidali, si svolge il mercato di prodotti agricoli usando il famoso sistema del baratto. Spiccano i colori svariatissimi dei vestiti e costumi dei contadini delle varie camunità. Merita una visita la chiesa coloniale costruita sopra le fondamenta di un antico palazzo inca.
LA CITTA’ E LE 4 ROVINE I luoghi storici più importanti della capitale imperiale: il Coricancha (“Qori” = oro; “Cancha” = recinto) il centro religioso più importante dell’impero. Su di esso gli spagnoli costruirono la Chiesa di Santo Domingo. Nel Coricancha erano venerati: il sole “inti”, la luna “quilla”, le stelle “collor”, il tuono “illapa”, l’arcobaleno “c’uichi” e le mummie degli Incas. La Cattedrale, cominciata a costruirsi nel 1559, è il tempio che possiede la maggior collezione di arte coloniale del Perú, la Piazza delle Armi, luogo dove venivano celebrate le maggiori feste religiose, il Hatunrumiyoc, famosa pietra di 12 angoli e d altri monumenti. Una delle opere più colossali dell’architettura Inca é la Fortezza di SACSAYHUAMAN. I nativi, quando la guardano da lontano, credonodi vedere una rassomiglianza con la testa d’un falco (huaman). Il termine “saijsai” significa “saziarsi”, stancarsi, che associato a huaman, vorrebbe dire “saziati falco”. Si trova a nord di Cusco, contigua al rione Colcapata a 3,570 m.s.l.m. Si visitano il settore religioso, quello militare, i baluardi, le tre porte principali, le fogne, i bagni dell’Inca, lo scivolo, l’anfiteatro e le Chincanas (condotti sotterranei). La parola QENQO significa in lingua quechua “labirinto”, contorto, con tante spirali. Così si chiamano due gruppi archeologici contigui, costruiti su di un enorme affioramento di pietra calcare. Questo complesso si trova su di una collina a oriente di Cusco, sul cammino che conduceva a Antisuyo (uno dei quattro suyos). Inquei tempi si trattava senz’altro d’un santuario molto importante. Si narra, che ancora oggi, gl’indigeni scendono dalle montagne per celebrare, durante la notte i loro riti cerimoniali segreti, seguendo le vecchie tradizioni religiose del luogo. Sul lato orientale si trova, il così detto, anfiteatro.Ha forma ellittica ed é possibile che la curva sia stata tracciata in relazione a concetti astronomici. Ha un muro circolare di pietra lungo 55 metri con 19 nicchie in forma di sedile. Nel centro c’é un monolito alto 6 metri con lineamenti non definiti, probabilmente rovinato da distruttori di idolatrie. Nell’interno del complesso c’é una camera sotterranea, presumibilmente usata come sala di sacrifici. Il tetto, il suolo, le pareti, tavoli, dispense e altri ambienti sono tutti scolpiti in una sola gigantesca roccia. PUCA PUCARA (fortezza rossa) fortezza strategicamente situata dalla quale si controllava la strada che portava all’Antisuyo. Questo gruppo archeologico si trova a 3,580 metri s.l.m. e a 7 km di Cusco, sul lato destro della strada che va a Pisac. Ha recinti, piazze interne, bagni, acquedotti, osservatori ed un vecchio cammino facilmente riconoscibile. “Tampu” significa alloggio collettivo, con tutto l’occorrente per albergare molta gente di passaggio,“Cach’ay” luogo di riposo. La tradizione conosce TAMBOMACHAY come il “bagno della principessa” “Ñusta”. Due acquedotti forniscono acqua limpida durante tutto l’anno. Quest’acqua proviene da luoghi remoti, noti solamente ai costruttori ed hanno un volume costante. L’acqua dei due ruscelli si riunisce in un solo condotto che, pare sia stata una fontana liturgica. Il palazzo é appoggiato alla montagna e possiede tre corridoi e terrazze che equivalgono a tre piani.